La grave apnea del sonno rilevata dal pacemaker predice episodi di fibrillazione atriale nei successivi 3 mesi
L’apnea del sonno, diagnosticata mediante polisonnografia notturna, è un fattore di rischio per la fibrillazione atriale.
Pacemaker avanzati sono ora in grado di monitorare l'impedenza intratoracica per il rilevamento automatico degli eventi di apnea notturna.
Sono stati arruolati 160 soggetti consecutivi con un pacemaker a doppia camera dotato dell'algoritmo ApneaScan ( Boston Scientific ).
L’apnea notturna era definita grave se l’indice RDI ( Respiratory Disturbance Index ), misurato mediante il pacemaker, era di 30 episodi all'ora, o valore superiore, per almeno una notte durante la prima settimana dopo l'impianto.
Ai pazienti veniva riconosciuto di aver sofferto di episodi di fibrillazione atriale solo se il dispositivo rilevava un carico di fibrillazione atriale cumulativo di 6 o più ore in un giorno.
Sedici pazienti in fibrillazione atriale al momento dell'impianto sono stati esclusi dall’analisi.
Durante il follow-up, il carico di fibrillazione atriale maggiore o uguale a 6 ore/die è stato documentato in 35 ( 24% ) pazienti inclusi nell'analisi, e in 12 ( 13% ) dei 96 pazienti senza storia di fibrillazione atriale.
Una forma grave di apnea del sonno è stata rilevata in 89 pazienti durante la prima settimana dopo l'impianto; 58 di questi non aveva storia di fibrillazione atriale.
L’apnea notturna grave al basale era associata a un più alto rischio di fibrillazione atriale sia in tutta la popolazione ( log-rank test, hazard ratio, HR=2,38; IC 95%: 1.21-4.66; P=0.025) sia tra i pazienti con nessuna precedente storia di fibrillazione atriale ( log-rank test, HR=2.80; IC 95%: 1.10-7.10; P=0.047 ).
Inoltre, l’apnea notturna grave al momento dell'interrogazione del dispositivo durante il follow-up ha previsto il presentarsi di fibrillazione atriale entro i successivi 3 mesi ( log-rank test, HR=2.13; IC 95%: 1.11-4.08; P=0.036 ).
In conclusione, nei pazienti portatori di pacemaker, una grave apnea notturna diagnosticata mediante dispositivo è risultata associata in modo indipendente a un più alto rischio di fibrillazione atriale ( maggiore o uguale a 6 ore/giorno ) e a fibrillazione atriale di nuova insorgenza.
In particolare, una grave apnea notturna ha identificato i pazienti che avevano una probabilità due volte maggiore di avere un episodio di fibrillazione atriale nei successivi 3 mesi. ( Xagena2017 )
Mazza A et al, Europace 2017; Epub ahead of print
Cardio2017 Pneumo2017
Indietro
Altri articoli
Sicurezza del passaggio da un antagonista della vitamina K a un anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K nei pazienti anziani fragili con fibrillazione atriale: studio FRAIL-AF
Vi è ambiguità sulla questione se i pazienti fragili con fibrillazione atriale gestiti con antagonisti della vitamina K ( VKA...
Effetto dell'ablazione transcatetere mediante isolamento della vena polmonare con o senza isolamento della parete atriale posteriore sinistra sulla recidiva di aritmia atriale nella fibrillazione atriale persistente: studio CAPLA
L'isolamento della vena polmonare ( PVI ) da solo è meno efficace nei pazienti con fibrillazione atriale persistente rispetto alla...
Sviluppo e validazione del punteggio DOAC, un nuovo strumento di previsione del rischio di sanguinamento per i pazienti con fibrillazione atriale in trattamento con anticoagulanti orali ad azione diretta
Gli attuali strumenti di decisione clinica per valutare il rischio di sanguinamento nei soggetti con fibrillazione atriale hanno prestazioni limitate...
Progressione della fibrillazione atriale dopo crioablazione o terapia farmacologica
La fibrillazione atriale è una malattia cronica e progressiva e le forme persistenti di fibrillazione atriale sono associate a maggiori...
Associazioni della dose di Apixaban con esiti di sicurezza ed efficacia nei pazienti con fibrillazione atriale e grave malattia renale cronica
Le raccomandazioni per il dosaggio di Apixaban ( Eliquis ) sulla base della funzionalità renale non sono coerenti tra l'FDA...
Ablazione transcatetere nell'insufficienza cardiaca allo stadio terminale con fibrillazione atriale
Il ruolo dell’ablazione transcatetere nei pazienti con fibrillazione atriale sintomatica e insufficienza cardiaca allo stadio terminale non è noto. È stato...
Sicurezza ed efficacia dell'ablazione a campo pulsato nel trattamento della fibrillazione atriale: esiti a un anno dal registro MANIFEST-PF
L'ablazione a campo pulsato è una nuova modalità di ablazione cardiaca non-termica che utilizza impulsi elettrici ultrarapidi per causare la...
Effetti dell'anticoagulazione orale nelle persone con fibrillazione atriale dopo emorragia intracranica spontanea: studio COCROACH
La sicurezza e l’efficacia degli anticoagulanti orali per la prevenzione di eventi cardiovascolari avversi maggiori nelle persone con fibrillazione atriale...
Anticoagulazione precoce versus tardiva per l'ictus nei pazienti con fibrillazione atriale
L'effetto dell'inizio precoce rispetto all'inizio successivo degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nelle persone con fibrillazione atriale che hanno...
Ablazione a campo pulsato o termica convenzionale per la fibrillazione atriale parossistica
L’isolamento della vena polmonare mediante catetere è un trattamento efficace per la fibrillazione atriale parossistica. L’ablazione a campo pulsato, che...